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E’ stata una serata di festa e di vero spirito di Associazione quella che si è svolta nei locali sezionali lunedì 11 marzo. Per la consueta riunione tecnica, ospiti d’eccezione due dei tre Componenti Nazionali eletti nell’ultima Assemblea Elettiva nel novembre scorso in concomitanza della votazione come Presidente dell’Associazione di Marcello Nicchi. Presenti quindi ieri nella sala dedicata a Riccardo Lattanzi, il Componente della Macro Regione Sud ROSARIO D’ANNA e il Componente della Macro Regione Centro UMBERTO CARBONARI. In una sala gremita di ogni ordine di posto, con molta gente in piedi, erano presenti anche i Presidente delle sezioni di Viterbo,  Gasbarri e di Ciampino, Samà. In prima fila anche quasi l’intero Comitato Regionale capeggiato dal Presidente Nazzareno Ceccarelli, dal vice Sergio Coppetelli e dai componenti Sandro Capri e dai nostri rappresentanti in regione Pino Quaresima, Luigi Galliano e Domenico Trombetta.

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L’inizio della serata è stato affidato come di consueto alle presentazioni degli ospiti a cura di Giorgio Ermanno Minafra e Daniele Intoppa con un bel collage di immagini e video che hanno dato il via ad un’ora e mezza piena di emozioni, risate, crescita umana e arbitrale.
Dopo il doveroso saluto del Presidente Sezionale Massimo Ubertini e il giusto e immancabile ringraziamento per quello che è il movimento arbitrale della nostra Sezione da parte del Presidente Nazzareno Ceccarelli, la parola è stata data a Rosario D’Anna. Arbitro dal 1975, arrivato a breve al vertice regionale come arbitro e poi come osservatore fino alla Can C, è stato Presidente della sezione di Acireale facendola incrementare di circa 100 unità in pochissimo tempo con un’oculata gestione delle risorse umane a sua disposizione per poi essere eletto nel 2009 come primo presidente regionale in Sicilia non proveniente dalla Sezione di Palermo. E’ stato un fiume in piena il buon Saro che, per chi non lo avesse mai conosciuto, è stata una vera e propria sorpresa. Ancora spaesato per il ruolo istituzionale, si è sentito ancora un semplice associato e ancora di più un presidente in mezzo ai suoi ragazzi, dando ad ognuno di noi un messaggio forte e chiaro: l’arbitraggio deve essere passione e sacrificio, ma mai al primo posto in quanto la famiglia e il lavoro sono quei beni su cui dover fondare la propria vita.

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L’AIA è una famiglia, è un gruppo di amici, è libertà nell’andare su un terreno di gioco con la mente sgombra da ogni preoccupazione e respirare l’aria del Calcio vero. Frequentare la sezione è un must per poter ambire sempre al massimo e non importa se mai ci arrivassimo perché sentiremo comunque quella gara regionale o nazionale come la nostra Serie A per quella domenica e solo con lo spirito di chiedere, domandare, vivere la Sezione che si cresce con quei sani principi necessari nella vita di tutti i giorni. E’ un Saro diretto e schietto, che ama far sorridere e ne sono la prova i tanti aneddoti raccontati: dal calciatore arrampicatosi su un palo della luce, dal tuffo in acqua degli arbitri a Lipari, della decisione di puntare su arbitri meritevoli e disponibili anche nel fare gare di categorie minori rispetto alla loro appartenenza con storie spesso al limite della comicità. “Non conta l’altezza, ma bisogna essere all’altezza” ha concluso: è stato proprio il suo modo di fare che ha lasciato tutti noi ad occhi aperti, mai stanchi nell’ascoltare un oratore così.

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Parola passata poi a Umberto, il Presidentissimo anche se lui ama chiamarsi, ripetendolo più volte nel suo discorso, un parroco di campagna.  Umile e introverso da giovane quando divenne Presidente della Sezione di Viterbo: che ha imparato molto dai dirigenti e componenti come il nostro Riccardo Lattanzi, insegnamenti che lo hanno portato nel tempo ad essere apprezzato non solo in Regione ma anche, dal 2009, al vertice della nostra Associazione. Non ha bisogno di presentazioni Umberto, che è andato dritto al sodo: ama l’AIA concreta che non deve fare proclami che mai si avvereranno, ha puntualizzato i valori culturali e sociali che questa Associazione porta con sè, dall’ammodernamento della gestione informatica e della centralità della sezione come vita arbitrale e dirigenziale. Altro che introverso il buon Umberto, anche lui ne ha raccontati di aneddoti sulla scia del buon D’Anna: dall’episodio nel sedersi in ultima fila in una riunione tecnica, dalla gioia nel coprire gare all’ultimo minuto di arbitri che dopo un incidente stradale, come prima preoccupazione, hanno pensato ad avvisarlo per poterli sostituire. Sì, è con gente così che l’AIA va avanti. E il lungo applauso finale che ha un po’ bloccato la scaletta è la prova che quelle parole sono dei messaggi chiari e apprezzati e giunti a ciascuno di noi, con la consapevolezza che da oggi il vertice dell’AIA è sempre più vicino alle nostre problematiche e sempre pronto a venirci incontro.

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Non potevano mancare gli omaggi del nostro Presidente Ubertini ai due graditissimi ospiti.
Ringraziamenti, risate e spirito di Associazione che sono continuati anche dopo la fine della riunione, con scambi di informazioni dei nostri ragazzi all’immenso parterre de rois presente e anche durante la cena seguente che ha chiuso questo splendido momento di crescita arbitrale.