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Il commissario Carlo Pacifici lo aveva detto, ragazzi con i più bravi ci ritroveremo il 10 e 11 Maggio 2013 al raduno Top Class a Coverciano. Era il mese di gennaio e tutti noi, arbitri della Cai aspettavamo con ansia questo momento. Nei primi giorni di maggio sarebbero state spedite le mail di convocazione; non c’era giorno che non controllassi la posta elettronica. Il giorno fatidico è stato il 2 maggio, la convocazione arrivò. Rimasi contentissimo ed informai immediatamente il nostro Presidente Massimo Ubertini, il Presidente del C.R.A. Lazio Nazzareno Ceccarelli ed i miei migliori amici che mi sostengono fortemente.
Venerdi 10 maggio, io insieme ad altri 65 arbitri siamo partiti alla volta del centro federale di Coverciano, uno dei posti più significativi per noi associati, andare nel posto dove si riuniscono gli arbitri di serie A, dove si allena la nazionale italiana, insomma un’istituzione del calcio italiano. Il raduno si è articolato in 2 giorni di full immersion, appena arrivati abbiamo sostenuto prima i test tecnici e subito dopo i temuti test atletici, sempre sotto l’occhio vigile dell’intera commissione presieduta da Pacifici. Ho cercato di rappresentare al meglio la nostra sezione, dando il massimo in tutte le prove che abbiamo sostenuto e devo dire che risultati sono stati molto soddisfacenti, specialmente dal punto di vista atletico. Tornati nell’aula magna del centro sportivo, abbiamo ricevuto la graditissima visita del Presidente Marcello Nicchi e di Nicola Rizzoli col quale ho avuto l’onore di scambiare alcune battute oltre alla classica foto di rito. Discorso all’insegna dell’impegno che l’A.I.A. quotidianamente offre nei confronti di noi associati è stato l’intervento del Presidente Nicchi. Gli investimenti fisici, economici e materiali che l’A.I.A. effettua nei nostri confronti sono certamente straordinari, specialmente in un questo periodo particolarmente difficile dal punto di vista dell’economia nazionale e mondiale. L’intervento di Rizzoli ha riguardato i passaggi più significativi delle tappe che hanno caratterizzato fino ad oggi la sua “straordinaria” carriera. La sua energia, freschezza, voglia di fare sembra essere come quella di un diciottenne, anzi lo è.
Un intervento di poche parole, ma poche parole che contano, che trasmettono voglia di fare, di impegnarsi, di riuscire in quello in cui uno crede.

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La seconda e conclusiva giornata del raduno, è stato improntato agli aspetti tecnici e comportamentali, soprattutto in questo ultimo mese che ci vedrà impegnati nella gare di fine stagione, quelle in cui ci si gioca un’intera stagione, dove è vietato sbagliare. Al termine dei vari interventi dei componenti la commissione,  la mia concentrazione è cresciuta ulteriormente.  Sono consapevole che insieme anche agli altri ragazzi nonché colleghi, inizierà un periodo ricco ed intenso dove l’attenzione dovrà essere massima e la guardia non dovrà essere abbassata. Io così come gli altri 65 non abbiamo ancora fatto nulla, tutto è da decidere, c’è ancora da lottare, da sudare per salire un altro scalino quello della CAN D (per continuare a sognare……)

 

Enrico Leo