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GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

Byadmin

10 Aprile 2014

foto oa: brotto bernanrdi mattioli ubertiniIl 5 e 6 aprile si è svolto presso Hotel ENEA di Aprilia il corso di aggiornamento OA che ha visto coinvolti gli osservatori che hanno superato il Corso di Qualificazione due anni fa delle regioni Lazio, Abruzzo e Sardegna. Merito e ringraziamento per l’accoglienza, la disponibilità e l’organizzazione vanno anzitutto al Presidente Zampino dalla sezione di Aprilia che ha dimostrato ancora una volta il grande contributo della sezione che presiede verso l’Associazione ed in secondo luogo al CRA Lazio e alla sua segreteria che ha coordinato la complessa macchina organizzativa dell’evento vero e proprio. Il corso ha visto coinvolti tre nostri associati, Andrea Mattioli, Simone Bernardi e Simone Brotto che hanno brillantemente superato l’aggiornamento dopo due giorni intensi di riunioni, approfondimenti tecnici, visionatura gara, referti e relazioni….oltre agli immancabili quiz ed esami orali! Il tutto sotto la rigida e qualificatissima commissione composta dai presidenti dei CRA delle tre regioni coinvolte, il coordinatore del Settore Tecnico Marcello Marcato di Genova, il componente dell’area Formazione Modulo Perfezionamento tecnico e Valutazione Tecnica Vito Albanese di Bari ed il Presidente del corso di aggiornamento Rosario D’Anna del Comitato Nazionale. Tema centrale del corso non è stato solo quello di esaminare i candidati e continuare il lungo e laborioso lavoro dell’AIA nella formazione e perfezionamento degli associati, ma soprattutto sottolineare come l’Osservatore arbitrale sia oggi più che mai un ruolo fondamentale all’interno dell’AIA per la crescita degli arbitri ed assistenti oltre ad essere la “longa manus” dell’organico tecnico di appartenenza. Il messaggio che può riassumere sinteticamente il corso è stato pronunciato dal Presidente Ceccarelli durante il suo intervento: “…l’osservatore arbitrale oltre ad essere preparato ed eseguire al meglio il proprio ruolo deve trasmettere la passione agli arbitri perché non dobbiamo mai dimenticarci che tutti insieme, arbitri ed osservatori, sono la stessa squadra”. Che dire: ipse dixit!