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Dal raduno di metà campionato: “Comportarsi da professionisti per sognare di diventarlo”.

Byadmin

13 Gennaio 2015

r2La selezione la fate voi. Siete voi che vi autodesignate. Per avere ambizioni dovete essere completi sotto ogni aspetto: Comportamentale, tecnico, atletico-tattico, umano ed associativo”. Questo il “leitmotiv” del raduno di metà campionato svoltosi a Fiuggi il 2 e 3 gennaio. “Chi ha ambizione deve capire che un buon arbitro è colui il quale ha una cura maniacale dei dettagli. A partire dal look con il quale si presenta. Ad esempio il taglio dei capalli è un potente veicolo di comunicazione della nostra personalità e dei nostri modi di fare. Pertanto non possiamo escludere un elemento fondamentale della nostra immagine: i capelli in ordine appunto”.

Il Raduno degli Arbitri di Eccellenza e Promozione era iniziato di mattina presto con i test atletici effettuati presso il centro sportivo “Capo i prati” di Fiuggi i lavori sono poi proseguiti nell’aula dell’hotel Capri. Dopo un breve saluto di benvenuto da parte del Presidente del CRA Lazio Luca Palanca, è stato reso omaggio da tutti gli Arbitri un caloroso applauso in onore di Paolo Valeri e Alessandro Giallatini che hanno portato i colori della Regione Lazio in tutto il mondo, arbitrando la finale di Super Coppa Italiana a Doha il 22 dicembre scorso. Successivamente a questo tributo, per rompere subito il ghiaccio, sono stati somministrati i test tecnici. Nel primo pomeriggio è stato dato ufficialmente il via alla parte tecnica in aula. Ha preso la parola il Vice Presidente Riccardo Tozzi il quale ha deliziato i presenti con lezioni di un tale spessore che sembrava essere presso il centro tecnico federale di Coverciano. Grazie all’ausilio della visione di filmati di gare da noi stesse arbitrate e al supporto di altri due istruttori del calibro di Marco Alessandroni e di Marco Sacco e agli interventi di Bellosono e Mascherano sono state sviscerate le azioni sotto ogni aspetto: dalla postura e body language dell’arbitro e dei calciatori, alla collaborazione con gli assistenti sino allo spostamento e posizionamento ideale che sarebbe stato opportuno adottare. I circa 80 arbitri di Promozione ed Eccellenza presenti in sala con cartellini gialli e rossi al seguito erano chiamati ad alzarsi ed intervenire e si creava in tal modo un botta e risposta tra loro e la commissione. I provvedimenti disciplinari che dovevano essere alzati immediatamente dagli arbitri seduti in aula al segnale che Riccardo faceva a Giovanni Garito, che pazientemente si occupava di mettere pausa ai filmati, poi dovevano essere spiegati agli altri ed esposti secondo l’interpretazione che aveva portato loro ad adottarli. Altresì non poteva mancare il graditissimo saluto del Presidentissimo Umberto Carbonari che ha focalizzato il suo intervento sul ruolo dell’arbitro dentro e fuori dal campo ed inoltre ha voluto sottolineare l’importanza e il significato che ricopre il vestire la maglia dell’Associazione Italiana Arbitri. Il Presidente Carbonari ha voluto anche motivare i giovani arbitri della Regione Lazio ad ottimizzare le performance individuali. “L’obiettivo è continuare sulla strada intrapresa affinchè la nostra regione possa ambire a traguardi sempre più prestigiosi”. Successivamente la parola è tornata al Presidente del CRA Palanca il quale ha voluto tracciare le linee guida che deve seguire un arbitro per ambire a determinare obiettivi. “Per poter crescere dovete essere in grado di autovalutarvi con umiltà e ascoltando i consigli degli osservatori e dei colleghi più esperti quando andate in sezione. Ingredienti come fame, concentrazione, motivazione, sono indispensabili. Dovete essere cordiali, educati, attenti e psicologi con i calciatori. Dovete essere completi su ogni lato per passare alla CAI. Dimostrate il vostro valore e mettetecela tutta”. “Per garantire credibilità e professionalità è necessario che l’Arbitro arrivi sempre ben preparato all’espletamento del mandato arbitrale, attraverso una preparazione fisica, psicologica e tecnica che parte inevitabilmente fin dall’arrivo della designazione. La gara è già iniziata quando arriva su sinfonia4you.” “La voglia di arrivare in alto la si vede da come programmate ed organizzazione la trasferta; da come create lo spirito di squadra nella prima telefonata con gli assistenti. Studiate il testo ed il contesto di ciò che andrete a fare” queste le parole del Presidente. r3

Sono stati due giorni intensi, senza sosta, si sono toccati tutti gli aspetti non tralasciando nulla al caso. Si è passati così ad illustrare il briefing e la sua importanza. Il briefing è mezza partita. Come ricorda sempre l’O.T. Marco Alessandroni cosa fa lo sciatore prima di scendere una discesa? Si immagina mentalmente ciò che andrà a fare di li a poco. Questo è uno dei tanti scopi del briefing. In gara conta fare le cose essenziali e farle bene. Fate le cose semplici e non cercate la finezza a tutti i costi. Un aspetto importante è che l’assistente non deve intervenire con i tempi dell’arbitro. Il contatto visivo è fondamentale e deve diventare un meccanismo automatico. Fate sentire l’assistente parte della squadra, se non lo guardate lui si distrae. Creare un affiatamento tale da sembrare una persona sola in campo. Il Vicepresidente Tozzi per concludere il discorso rammentava agli arbitri che in sede di Briefing dovevano curare anche l’uscita del terreno di gioco. Dite agli assistenti di aspettarsi l’inaspettabile. Tutto questo perchè al triplice fischio l’attenzione deve salire non diminuire. La partita non è ancora finita. La gara finisce solamente quando si è fatto il referto. Oltre all’analisi dei video riguardanti le nostre categorie sono state parecchie le altre novità, le schede statistiche sui provvedimenti disciplinari e sugli allontanati riferite a ciascun arbitro che venivano confrontate con i colleghi CAI che sono venuti ad arbitrare nella nostra regione. Un altro importante momento sono stati i colloqui individuali, così come l’introduzione delle schede tecniche nelle quali erano riassunte tutte le negatività riscontrate nelle visionature e, che sono state consegnate a mano dall’organo tecnico degli osservatori Roberto Bellossono ad ogni Arbitro alla fine del colloquio con la commisione. I voti sono stati volutamente tralasciati per sganciare gli ar4rbitri dal voto stesso. Il diktat di Tozzi e Palanca è stato: “L’obiettivo non deve essere il voto, l’obiettivo deve essere crescere e maturare. Imparate a lavorare proprio sulle negatività riscontrate dagli osservatori e che sono state riassunte nella scheda valutativa individuale che vi abbiamo dato”. Lo scopo è trasformare i punti negativi di oggi in punti di forza nel breve futuro. Numerosi gli ospiti che sono voluti essere presenti in questi due giorni di raduno e hanno voluto portare il loro saluto, dai Presidenti di Sezione al Dottor Alberto Festa, assessore alla qualità della vita e vice sindaco del Comune di Fiuggi.

Per concludere vorrei ricordare una frase di Michael Jordan che il Presidente Palanca ha proiettato e che mi è rimasta impressa:

Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto”. Tutto questo dimostra che senza sacrifici non si arriva da nessuna parte. Ringrazio personalmente l’intera commissione assieme ai collaboratori per la meticolosità con cui hanno organizzato il raduno e per lo spessore sia tecnico che umano che lo ha contraddistinto.

            A cura di Roberto D’Ascanio