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Si è tenuta ieri in una sala gremita in ogni ordine di posto, con numerose persone rimaste in piedi ma vogliose di essere presenti, la riunione tecnica obbligatoria tenuta dal nostro PAOLO VALERI.
Non c’è motivo di fare presentazione sulla sua figura essendo un padrone di casa, essendo un nostro gioiello nonché punta di diamante da esportazione in Italia e in Europa. Paolo, come tutti saprete, era reduce nemmeno 24 ore prima dal derby della Madonnina, fra Milan e Inter e vinta 1-0 dai neroazzurri di Andrea Stramaccioni.
Le polemiche giornalistiche o delle società sono volate su emittenti televisive, su articoli di autorevoli e meno autorevoli giornali, per voce dei singoli personaggi in campo e fuori dal campo. A noi, arbitri, queste cose non interessano: l’idea della riunione era ben altra, ma per ovvie ragioni si è preferito contestualizzare i casi “discussi dalla moviola” e che hanno tenuto banco nelle ultime ore sulla sua direzione.
Capire quando è efficace o meno un richiamo ad un giocatore o ad un allenatore e in che modo porsi a riguardo (Samuel dopo pochi secondi o Allegri prima della rete che ha deciso il match), capire se il giallo dopo qualche secondo dando prima un vantaggio poco fruttuoso ha valore oppure no (vedi primo cartellino a Juan Jesus), capire bene le dinamiche di interventi scomposti su cui è inevitabile un provvedimento (il primo giallo di Nagatomo e quello a Nigel De Jong), spiegare bene la nuova disposizione sul fallo di mano della circolare numero 1 (espressa alla lettera su Nagatomo prima e su Montolivo poi).
Valutare bene gli spostamenti per avere un cono visivo più ampio e maggiore visione degli assistenti arbitrali (dinamica del contatto Emanuelson con Handanovic nel primo tempo, contatto Samuel e Robinho nel secondo), gestire le proteste (Pazzini e Robinho dopo la richiesta di un rigore), valutare entità di recupero e quando fischiarlo (fine primo tempo) .
Insomma, tutti spunti di crescita per tutti i presenti, a partire da Paolo fino al ragazzo dei Giovanissimi Provinciali.
La riunione è proseguita con numerose domande dei presenti, sia di giovani ragazzi, che di arbitri in categorie “superiori” che di osservatori curiosi di sapere aspetti del colloquio di fine gara.

Tuttora la nostra sezione ringrazia PAOLO per la sua disponibilità, per la sua bravura e per la sua straordinaria maturità umana e arbitrale, che lo ha sempre contraddistinto e che lo contraddistinguerà ancora per molti lunghi anni, portando in alto il nome della sezione AIA Roma2 “Riccardo Lattanzi”.