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unnamed2Serata in famiglia per Alessandro Giallatini, che racconta tutta la sua carriera a cuore aperto in occasione dei festeggiamenti per le sue 100 gare in Serie A.
Ma partiamo dall’inizio: nelle scorse settimane avevamo annunciato che una designazioni importante aveva toccato il nostro assistente internazionale Alessandro Giallatini. Infatti domenica 23 ottobre, in occasione della 9a giornata del campionato di Serie A, Atalanta – Inter è stata per lui la 100^ gara nel massimo olimpo calcistico nazionale, con un “compagno di fascia” speciale, l’amico e collega Giulio Dobosz.

Passano i giorni e finalmente arriviamo a lunedì 7 novembre, con il Presidente Massimo Ubertini che introduce la serata definendo Alessandro “uno di noi, uno che ha fatto tutta la gavetta, dai campi regionali a quelli internazionali senza mai mollare” . Ed è proprio così, nell’ora successiva moltissime sono state le domande che i ragazzi presenti hanno rivolto ad Alessandro, che in primis ha ringraziato la sua famiglia, per il sostegno anche e soprattutto nei momenti difficili, quando si torna a casa con una delusione ma oltre la porta si trova sempre un sorriso, oltre alla pazienza per i ritmi che la carriera da internazionale ormai gli impone, “tra gare trasferte e raduni andare via da casa ogni tre giorni non è semplice”. unnamed4

L’emozione è tangibile, sia nelle parole che nel tono della voce, perchè nonostante i 26 anni di appartenenza all’Aia non si smette mai di imparare e di emozionarsi di fronte ad un grande traguardo raggiunto. “Vi dovete porre obiettivi ambiziosi ma raggiungibili, puntate a fare la miglior partita della vostra categoria, poi alla categoria successiva e così via, solo così si cresce […] , quando iniziai a fare l’assistente se qualcuno mi avesse detto che sarei diventato internazionale lo avrei preso per matto!” . Ecco il Giallatini pensiero, fatto di umiltà ma anche di impegno e sacrificio, di “rimboccarsi le maniche” anche quando si vedono i colleghi andare avanti, nell’affrontare le frustrazioni nella giusta maniera per scendere in campo ogni domenica.

unnamed5La platea è rapita, una domanda tira l’altra ed il tempo a disposizione è già terminato, non prima di un pensiero molto commosso di Giulio Dobosz, che dal corso arbitri di quel settembre 1990 è diventato amico oltre che collega di Alessandro: con voce tremante ha manifestato davanti a tutti la gioia per questo traguardo importante raggiunto da un ragazzo che se lo merita davvero. Un lungo abbraccio sottolineato dall’applauso di tutti i presenti conclude degnamente una riunione davvero speciale.

Non prima però della consegna da parte della Sezione, dalle mani del Presidente, della targa fatta in onore di Alessandro e del suo autografo, oltre a quello del figlio Mithun, sul pallone della gara che ha riportato da Bergamo.

Complimenti Alessandro, 100 di queste emozioni!

(Foto a cura di Giorgio Minafra)