Lunedì è stata una giornata di festa per la nostra Sezione, che ha accolto la graditissima visita dell’arbitro CAN A e Internazionale Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo. E’ stato un Monday Night carico di emozioni e curiosità, di spunti tecnici e morali che ha arricchito la foltissima platea della sala Riccardo Lattanzi piena di giovanissimi ragazzi e dei nostri tre alfieri in prima fila ovvero Paolo Valeri, Alessandro Giallatini e Giulio Dobosz.
Dopo un breve video di benvenuto e una dettagliata esposizione della scheda tecnica dell’ospite realizzati come consuetudine da Giorgio Ermanno Minafra, la parola è andata al buon Paolo che si è preso quasi un’ora per esporre i suoi 3-4 punti sostanziali.
Quasi per gioco e quasi per sfida iniziò nel 1991 la sua avventura nel mondo arbitrale, dopo un’esperienza anche lontano da casa dedicata interamente alla sua altra passione, la pallacanestro, senza forse immaginarsi subito di quale potesse essere la sua strada piena di soddisfazioni e perché no, delusioni. Proprio perché l’entusiasmo e la sicurezza corrono di pari passo all’errore: un arbitro deve saper prendere numerosissime decisioni per cui è piuttosto normale, non solo per la legge dei grandi numeri, incappare in una decisione non corretta ma che, se analizzata in modo consapevole, può essere solo che di aiuto per un senso di crescita e per incrementare il proprio bagaglio tecnico e umano. Il “rude bergamasco” come ama definirsi ricorda con piacere l’anno intero trascorso nei campi di Terza Categoria nell’anno in cui era impegnato nella leva militare, in quei campi di terra di una volta, in centri sportivi organizzati o in oratori di periferia, dove l’Arbitro Paolo piano piano è emerso: la sicurezza dei propri mezzi ha iniziato ad avere il sopravvento.
Un Arbitro ormai deve essere un Atleta, non a caso sia arbitro che atleta sono con la lettera maiuscola: non occorre essere grandissimi centrometristi o mezzofondisti da olimpiadi, ma avere un’ottima capacità aerobica, andare a curare sul piano della preparazione fisica quei difetti che di gara in gara emergono nei vari colloqui con gli osservatori, bisogna curare anche l’aspetto estetico. Tutto ciò lo si può fare solo e soltanto frequentando i poli di allenamento: il polo è occasione di crescita e confronto, oltre che di allenamento. Si fa gruppo e si cementano rapporti che possono diffondersi anche al di fuori del mondo arbitrale. L’aspetto atletico va curato tanto quanto l’aspetto tecnico, non si può dimenticare la guida pratica o l’essenza delle Regole durante l’intera stagione e riaprire il Regolamento solo in prossimità dei quiz tecnici dei vari raduni, raccontando anche come lui stesso vive la sua esperienza nei raduni, non ultimo quello di una settimana a Lisbona di tutti gli arbitri d’Elite e di Prima Fascia dell’Uefa.
Essere Arbitro vuol dire semplicità, essere arbitro vuol dire organizzare al meglio la gara fin dalla designazione, si è arbitri anche nella vita quotidiana, nonostante sia alquanto complicato unire questa passione alle esigenze di una famiglia (presente la moglie in sala).
Il buon Paolo non si è fermato un attimo e ha risposto a tutte le curiosità dei ragazzi e dei meno giovani in sala, svariando dalle curiosità più intime fino alle emozioni prima di un derby, dall’emozione della promozione nella vecchia CAN A-B nel 2004 al come ci si pone ai calciatori in Serie A o in Europa. Un’ora e mezza intensa, dove Paolo è stato tutto meno che un rude bergamasco: una persona solare, semplice e schietta. Emozionante il momento finale nel quale si è colta l’occasione di premiare un giovane arbitro di 17 anni, Simone Bartocci, arbitro da marzo del 2013, che debutterà domenica prossima nella Juniores Regionale e al quale Paolo ha donato una maglia di allenamento come premio per questo traguardo.
Dopo gli immancabili saluti del Presidente sezionale Massimo Ubertini e il regalo all’ospite a nome di tutta la Sezione, la serata si è conclusa con una lunga cena in un noto ristorante sull’Appia durante la quale si è potuto apprezzare ancora di più la semplicità di questo ragazzone del nord, che ricorda con emozione il suo debutto in Sicilia alla sua prima gara fuori regione, che si emoziona a narrare ed esternare le sue sensazioni davanti ad una folta platea, segno di una semplicità e umanità da cui prendere spunto davvero.
Grazie Paolo per la bella serata perché avere l’opportunità di ascoltare testimonianze diverse e soprattuto da un arbitro di un certo livello, resta sempre uno stimolo positivo per tutti gli associati della nostra Sezione.