Alessandro Papagno, Talent Regionale del Calcio a 11, ci racconta la sua esperienza a Coverciano.
“Fruttate il vostro talento, non siate pigri!”. Con questo monito di Alfredo Trentalange, Responsabile del Settore Tecnico, si è conclusa la mia indimenticabile esperienza presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano.
Infatti lo scorso 18 e 19 novembre ho avuto il privilegio di entrare nel tempio del calcio italiano per partecipare al raduno “Talent & Mentor”; due giorni intensi, dove vigevano principalmente quattro parole-chiave: TECNICA, ETICA, ORGANIZZAZIONE E UMANIZZAZIONE. E sono state proprio l’umanizzazione e l’etica le protagoniste indiscusse delle parole dello stesso Trentalange, che si è soffermato sul farci comprendere quale sia l’importanza del ruolo. L’arbitro è “portatore di giustizia”; ha il compito cioè di metterla in pratica attraverso sì il regolamento, ma avendo sempre un comportamento umile e rispettoso verso le altre componenti presenti sia all’interno che all’esterno del terreno di gioco. L’arbitro è anche uno psicologo, capace di comprendere lo status psico-fisico di chi ha davanti, e ad avere un atteggiamento placato anche quando il contesto che lo circonda “è su di giri”.
La tecnica invece è stata affidata al Supervisor UEFA della Convention Mentor & Talent Francesco Bianchi che, attraverso il supporto di alcuni filmati, ci ha coinvolto in un approfondito esame di numerosi episodi di giuoco. Con l’analisi dei video sono state affrontate casistiche riguardanti situazioni tecniche e disciplinari, con un focus speciale sul fuorigioco e sui falli di mano.
La giornata di sabato si è conclusa con il FIFA 11+, cioè un insieme di esercizi volti ad incrementare la coordinazione e ad evitare gli infortuni, e con l’analisi di una serie di filmati tecnici inerenti partite disputate nelle proprie regioni di provenienza.
Nella prima mattinata di domenica è stata dedicata ai video test, una serie di filmati al termine dei quali dovevamo esprimere le nostre decisioni, e allo YO-YO Test, presso uno dei campi sportivi del Centro Tecnico Federale.
Nel pomeriggio conclusivo c’è stata la tanto attesa visita di un arbitro della CAN A, in particolare di Gianluca Rocchi, di fresco rientro dalla direzione del derby Roma-Lazio. Lo stesso Rocchi ci ha ricordato che partecipare al progetto è sì un privilegio, che può contribuire in maniera importante al proprio percorso arbitrale, ma rappresenta anche un momento di responsabilità. Ci ha ricordato inoltre che i momenti difficili saranno quelli che ci daranno la forza di andare avanti: l’errore infatti è una cosa fisiologica che ci darà l’opportunità di migliorare. Ha concluso il proprio discorso facendoci notare che la differenza tra chi arriverà e chi non ce la farà sarà la voglia di dare sempre il massimo. “Alla fine delle partite bisogna essere stanchi per aver dato il 101%”.
Ma bisogna anche ricordare un’altra grande possibilità che mi ha offerto questo raduno, cioè quella di condividere con altri 107 colleghi le proprie esperienze, confrontandosi sulle diverse concezioni del calcio nelle altre regioni d’Italia. Sono stato orgoglioso di portare in alto, in un palcoscenico nazionale così importante, il nome del CRA LAZIO e, di conseguenza, quello di ROMA 2!