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E’ tempo di Poule Scudetto in Grecia, è tempo di derby tra AEK e PAOK, uno dei più sentiti di tutta la Grecia. Eppure una domanda sorge spontanea. Perchè due squadre le cui città, #Atene e #Salonicco, distano 500km giocano un derby? La risposta sta nei nomi delle due società, anzi, nella lettera finale che hanno in comune. Quella K significa molto per entrambi i club ed è…il motivo del contendere. K sta per Costantinopoli, la capitale spirituale del mondo ellenico, soprattutto negli anni Venti del novecento, quando entrambe le squadre vengono fondate in due città diverse. A far nascere i club sono in tutti e due i casi degli esuli greci dalla Turchia, rimandati nell’Ellade dopo i trattati di pace tra la Grecia ed il governo di Ataturk. Basta aggiungere a questo mix, già esplosivo di suo, la classifica della SuperLeague greca per capire il perchè di tanto caos durante la partita (basti ricordare l’episodio del derby del marzo 2018) e soprattutto dopo. Del resto, nel derby di Costantinopoli non c’era in ballo solo il dominio sulla Grecia, ma su tutto l’Impero Bizantino.WhatsApp Image 2020 06 30 at 15.25.59

Sebbene lo scudetto sia già in tasca dell’Olympiakos, il Paok a 59 pt. vuole difendere il secondo posto proprio dall’AEK a quota 56, che significherebbe accesso alla prossima Uefa Champions League. I padroni di casa di Salonicco sono allenati dal portoghese Abel Ferreira e annoverano in rosa “ex italiani” come El Kaddouri e Jose Angel Crespo. Gli ateniesi allenati dall’italianissimo Massimo Carrera, hanno in rosa molti calciatori che hanno militato nel nostro campionato quali Mario Oikonomou, Marko Livaja, Daniele Verde e Nenad Krsticic.

Per questo delicato match, fischietto affidato a Marco Di Bello di Brindisi con il nostro Alessandro Giallatini e Giacomo Paganessi di Bergamo in qualità di assistenti; quarto ufficiale Dimitros Karantonis; al VAR Piero Giacomelli di Trieste e AVAR Chrysoula Kourompilia