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MATTEO TREFOLONI RELATORE IN SEZIONE

ByAA MINAFRA GIORGIO ERMANNO

29 Gennaio 2024

Un’aula piena in ogni ordine di posto, pronta ad apprendere ogni virgola delle parole del Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale Matteo Trefoloni, che lunedì 22 gennaio si è recato in visita presso la Sezione AIA di Roma 2. Sarebbe senz’altro superfluo presentare un ospite di tale caratura, che ha raccontato quanto il regolamento sia linfa vitale per un arbitro e debba essere la base anche per chi frequenta qualsiasi corso di abilitazione nel mondo del calcio, come ad esempio per chi si appresta a diventare allenatore o dirigente addetto all’arbitro.

Stiamo andando verso una fase in cui chi gioca a calcio ne sa poco di regolamento e, dall’altra parte, sempre più giovani iniziano ad arbitrare senza aver giocato o quasi a calcio. È importante capire di calcio, conoscerne non solo le regole ma anche gli aspetti tecnico-tattici e i moduli di gioco. Tutto è fondamentale per preparare al meglio le nostre gare”.

Anche il posizionamento nel calcio di oggi è sempre più importante: “Bisogna arrivare a prendere la decisione giusta, avere fame e grinta per ottimizzare lo spostamento e trovarsi al posto giusto al momento giusto”. Per rafforzare quest’ultimo concetto Trefoloni si è avvalso dell’ausilio di numerosi video di partite internazionali, nazionali e persino regionali.

Un episodio può essere preso di pancia o con la testa, una lotta quasi fratricida tra istinto e ragione, con la seconda che è frutto di abnegazione e studio, consapevole sempre delle letture tattiche della gara. L’approccio tattico, quindi, diventa fondamentale a tutti i livelli: saper leggere una trama offensiva o uno schema aiuta a non inseguire l’azione, a non ritrovarsi con lo stress di decidere, bene o male, un episodio. La lettura del gioco è un tema tanto caro al Settore Tecnico dell’AIA che, in simbiosi con la CAN e con FIFA e UEFA, approfondisce con incontri ad hoc determinate casistiche per aiutare gli arbitri nelle loro decisioni.

Un arbitro moderno deve saper trasmettere determinati messaggi: a volte non basta esibire un cartellino, giallo o rosso che sia, per bloccare sul nascere una reazione ma è necessario farlo aggiungendo una parola o uno sguardo fermo e deciso a seconda del momento della gara o della specifica situazione tecnica. Inoltre, non sempre può risultare utile e funzionale imitare gli atteggiamenti degli arbitri ‘top class’ perché snaturando sé stessi si rischia di ottenere l’effetto contrario sui campi da gioco regionali o provinciali.  

Altrettanto importante per arrivare pronti a salire gli ultimi scalini dello stadio o varcare il tunnel che porta al terreno di gioco è la fiducia nelle proprie capacità. “Sono pronto perché l’ho studiata, sono pronto perché l’ho preparata, lavoro al mio meglio in settimana per dare il massimo oggi”. Questo il mantra esposto da Trefoloni.

Tuttavia, bisogna anche essere in grado di cogliere quegli aspetti che potrebbero innalzare il livello della gara, come ad esempio un calciatore che commette o subisce interventi fallosi in successione.

La chiusura di Trefoloni, dopo una lunga standing ovation, è destinata a tutti i presenti senza distinzione di ruoli e anzianità arbitrale. Dai neo immessi nell’ultimo corso agli assistenti di Serie A e B Alessandro Giallatini e Domenico Fontemurato, passando per il Generale Riccardo Galletta, Vice Comandante dell’Arma dei Carabinieri e neo osservatore arbitrale. “Prendete il vostro sogno e fatene un obiettivo. Siate certi che con la giusta preparazione tutto diventa più raggiungibile”.

Infine, il Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale è stato omaggiato dal Presidente della Sezione di Roma 2 Domenico Trombetta con una maglia di allenamento sezionale e una penna personalizzata per tutte le volte in cui avrà bisogno di prendere appunti negli stadi italiani e europei. “Siamo abituati a lezioni per giovani liceali ma oggi abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un ‘master’, ad una ‘lectio magistralis’ dell’arbitraggio che servirà come il pane per il nostro futuro. Adesso sta a noi mettere in pratica le parole di Matteo”, ha concluso Trombetta.