Roma 2 – Riccardo Lattanzi
(1931 – 1991)
Entrato nell’AIA nel 1953
Esordio in Serie A il 7 gennaio 1968
Internazionale dal 1973
Arbitro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980
Vice Presidente di AIA Roma dal 1969 al 1981
Fondatore della Sezione di Roma 2 nel 1987
Presidente del CRA Lazio dal 1988 al 1989
Premio “Florindo Longagnani” (1967 – 1968) come miglior arbitro esordiente in Serie A
Premio “Giovanni Mauro” (1974 – 1975) come miglior arbitro della Stagione in Serie A
Premio “Giovanni Galeati” (1977 – 1978) come miglior arbitro della Stagione assunto a ruolo internazionale
Premio “Generoso Dattilo” (1980 – 1981) come miglior arbitro internazionale
Premio “Saverio Giulini” nel 1992 come miglior Dirigente AIA (conferito postumo)
Vice Presidente AIA
Descrivere Riccardo Lattanzi per il suo storico in campo, per i premi vinti o a lui intitolati è riduttivo, non si può che ricordarlo anche per le sue frasi storiche: “Non si può amare ed apprezzare un gioco senza conoscerne e rispettarne le regole”, impressa sui muri della Sezione da lui fondata nel 1987 e che dal 2007 porta il suo nome. Ha curato per anni la traduzione dei testi della FIFA e fino all’ultimo giorno la versione italiana del Regolamento. Le sue riunioni tecniche, con una comunicazione essenziale ed efficace, letteralmente moderna, suscitavano interesse e passione in ogni categoria. Invitato a fare un discorso per promuovere tra i giovani l’arbitraggio era noto intervenire portandosi dietro un anonimo sacchetto della spesa, tirandone fuori una maglietta bianca, un paio di calzoncini neri e due scarpe da ginnastica logore: “Ecco, queste sono le mie ‘infrastrutture’ di ogni mattina; questo è tutto quello che serve. Di strada ce n’è tanta a disposizione: palla avanti e pedalare”. Un maestro di vita arbitrale.
Articolo pubblicato sul sito AIA-FIGC il 17/08/2021 (Clicca qui per vederlo)