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Uno “show man in incognito”: questa la definizione che lo stesso Presidente del CRA Lazio Luca Palanca si è dato durante l’annuale visita della sua Commissione a Roma 2. Una presentazione della sua squadra, dove nessuno ha lesinato su consigli e suggerimenti.

DSC 6427Palanca sottolinea come in questi 5 anni il lavoro più importante fino ad ora è stato fatto con gli osservatori: sono state molte le soddisfazioni da parte loro, soprattutto con i passaggi praticamente immediati dal Cra alla Cai alla Can D, anche e soprattutto grazie a Roberto Bellosono e Emiliano Mascherano. “Divertitevi, fate quello che vi piace ogni domenica, pensate a questo. L’approccio è cambiato, migliorato per tanti aspetti. Impegno, attenzione, costanza e divertimento sono le chiavi per il successo” è il consiglio che i due Organi Tecnici hanno dato ai ragazzi per rompere il ghiaccio.

Si passa alla Seconda Categoria, base della nostra regione, dove i ragazzi affrontano le prime difficoltà. Queste le parole degli OT Stefano Mattera e Domenico Trombetta: “In questa categoria si formano gli arbitri e gli uomini del futuro;  quando usciamo dal contesto “materno” della sezione, dobbiamo avere coscienza della nostra conoscenza regolamentare, è l’unica arma per dirimere ogni controversia in campo. Studiamo, alleniamoci e cominciamo ad essere Arbitri.”

DSC 6451Grandi soddisfazioni e tanto orgoglio per i ragazzi che dal Cra sono transitati alle commissioni nazionali, questa la premessa dell’OT degli assistenti Luigi Galliano: “Porto i saluti di Fabrizio D’agostini in primis; dopo 8 anni da Organo Tecnico, ho visto crescere due generazioni di assistenti, dalla selezione alla Can D , Can Pro e Can B. Grande è stato l’impegno messo alla base, vedo talmente tanti esempi qui stasera, espressione del lavoro del gruppo degli assistenti regionali. Il nostro compito è prendere ragazzi giovani ed impostarli tecnicamente ma soprattutto a livello comportamentale, aspetto che arriva prima di ogni altra cosa. Quest’anno abbiamo un nuovo progetto : arbitri di prima e seconda categoria che fanno qualche gara da assistenti, per dare la possibilità a tutti di fare una scelta consapevole, che magari autonomamente non si prenderebbe, un’opportunità da accogliere con piacere e non controvoglia, provando l’emozione della partita in terna.”

DSC 6437Palanca nel riprendere la parola omaggia due colonne portanti del Cra Lazio, una vera e propria macchina da guerra, pienamente funzionante anche grazie al lavoro della segreteria e dell’amministrazione nelle persone di Giuseppe Quaresima e Antonello Grispigni.

Si passa così al calcio a 5, “…dall’armata brancaleone ad un gruppo di atleti grazie al lavoro di tutta la Commissione”: così l’OT Piero Taranto, portando i saluti di Lombardi e Abbagnale. “Il calcio a 5 di Roma ha un monumento come Daniele Di Resta, non a caso su 133 arbitri regionali futsal ben 30 sono di Roma 2″. I ragazzi hanno sempre dimostrato un impegno massimale, dando un importante contributo regionale e provinciale, anche grazie al corso arbitri che dedica al futsal un percorso formativo importante. Menzione d’onore per Marco Liuni, talent del Cra Lazio, che ha la fortuna di essere seguito dal mentor Filippini e che ha vissuto la bellissima esperienza di Coverciano, oltre all’esordio in C2, così come Antagonista in C1.

DSC 6459Arriviamo alla Prima Categoria con l’intervento di Ivan Magnani “Ogni settimana ci sono difficoltà ma i risultati stanno arrivando, ci state stupendo domenica dopo domenica e aspettiamo solo i ragazzi Ots e di Seconda per unirsi a noi.”

Palanca introduce ora i “due pezzi da 90”: il Vice Presidente Cra Lazio Giulio Dobosz, “una persona amica che ha sempre fatto parte della famiglia del CRA”, e l’altro OT di Prima Categoria Daniele Martinelli. Due persone che sono state in campo fino allo scorso giugno e che oggi sono al fianco dei ragazzi con grande umiltà:“Vogliamo trasmettervi tutta la passione che avevamo sul campo, e ora dietro ad una scrivania, per farvi crescere!”

Dobosz ha rapito la platea con una semplice frase, di S.Francesco d’Assisi, che racchiude però in se tanti significati:

Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.

DSC 6470Cosa vuol dire fare ciò che è necessario? Allenamento! Dobbiamo essere atleti in un contesto di atleti, in grado di arrivare al 95′ lucidi di gambe e testa. L’allenamento deve essere costruttivo, diversificato per ruolo e per aree di miglioramento”
Poi frequentare la sezione, perchè non si arriva ad alti livelli senza il gruppo, per scambiarsi esperienze e storie arbitrali.
E ancora conoscenza del regolamento: dall’ots al nazionale, dove anche un errore può avere un eco di risonanza rilevante, è strumento necessario per essere giudici consapevoli in mezzo al campo. Il divertimento inizia quando tutto il necessario è fatto nella maniera corretta. E’ necessario anche un approccio mentale positivo, con tutte le componenti, dai dirigenti ai custodi; dare rispetto per riceverlo, senza essere autoritari. Migliorare rapporti con gli osservatori, che non vengono per annientare ma per far crescere, anche se espresso in maniera dura l’unico scopo di un rilievo è il miglioramento.

Passiamo a ciò che è possibile. Se il necessario è per tutti, il possibile è soggettivo: quello che ognuno dedica all’attività, la voglia che si esprime e che si trasmette all’esterno. “Siate curiosi in campo! Con equilibrio tecnico e disciplinare, fate le cose facili; individuate i giocatori leader, noi dobbiamo spegnere il nervosismo, rimanendo composti in campo:”

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Si arriva così all’impossibile: in un anno si può passare dal provinciale alla promozione, unendo tutti questi elementi. Ci possono essere momenti no, delle “cadute”, ma da quelle ci si rialza, continuando a provarci fino a riuscire nell’obiettivo. “Con gli 8.60 forse si arriva alle categorie superiori, dopo gli 8.30 si diventa più forti”

Un lungo applauso accoglie con entusiasmo la grinta di Dobosz, lasciando nuovamente la scena a Palanca che ringrazia il referente della comunicazione del CRA Lazio Giorgio Minafra.

E’ lo stesso Palanca a motivare i ragazzi con un accorato intervento: “Avete la fortuna di avere una Commissione fantastica, siete in mani sicure. Gli errori tecnici servono a crescere, ma i comportamenti sbagliati sono imperdonabili. Siete arbitri e da voi vogliamo il massimo: chi vuole ambire ad un traguardo importante, non può presentarsi alle varie Commissioni con tempi non idonei ai test atletici. Se tutti volete arrivare in alto, e ne avete sicuramente le capacità, non dovete affrontare le situazioni col freno a mano, perchè fare il minimo non porta da nessuna parte, perchè c’è sempre qualcuno pronto a salire sul treno che noi stiamo perdendo.”

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La passione trasmessa dal Presidente è viva nell’aria, un entusiasmo che dopo lo scambio di doni tra lui e il Vice Presidente Di Resta, permane nel momento conviviale organizzato in Sezione a seguito della riunione.

 

Articolo a cura di Giulia Tempestilli
Foto a cura di Marco Ferrara