Una testa ad oriente, una ad occidente, l’aquila bicefala fu adottata per la prima volta come stemma dell’impero romano d’oriente da Costantino I.
Il suo significato è chiaro, rappresentare le due metà dell’impero bizantino: una in Asia e l’altra in Europa. Basterebbe questo breve excursus per dimostrare l’importanza storica del derby denominato “delle aquile dalle due teste” appunto, eppure la profonda attualità di questo tema ha dell’incredibile e spiega chiaramente perché sarà Paolo Valeri, un romano, a dirigere questa sfida domenica prossima. La domanda sorge spontanea: perché due squadre le cui città distano oltre 500 km giocano un derby?
La ragione storica si trova nei nomi e nel logo dei club. Nei due nomi delle società la lettera K sta ad indicare Costantinopoli (dal greco Konstantinoupolis), infatti i due club furono fondati negli anni 20 (AEK 1924; PAOK 1926) in due città diverse, ma entrambi hanno la medesima origine. Sia i fondatori dell’AEK, sia quelli del PAOK sono rifugiati greci fuggiti da Costantinopoli a seguito della guerra Greco-Turca del 1919-22 e questo spiega chiaramente perché l’aquila bizantina sia tornata a sventolare sulle bandiere delle due compagini elleniche. Sebbene all’inizio degli anni 30 le due parti si sentivano vicine, mosse dalla solidarietà per quanto accaduto in passato, con il tempo la supremazia per chi dovesse rappresentare gli esuli turchi la fece da padrona.
Le due città infatti, Atene e Salonicco, rappresentano tutt’ora due stili di vita differenti, due facce della stessa nazione volte a confrontarsi su qualunque piano storico e sociale. A peggiorare la situazione ci pensano gli anni 70, che portano con sé la nascita dei primi gruppi ultras, provocando una totale egemonizzazione delle curve e scontri sempre più frequenti. Questo passato porta con sé il derby più “caldo” al mondo, perché le ordinarie tensioni provenienti dagli spalti si riversano abitualmente in campo, basti pensare al numero di cartellini rossi estratti: 43 nelle ultime 28 partite.
Insomma, il motivo per cui in Grecia si è sentito il bisogno di designare un arbitro italiano è chiaro, il motivo per cui questo arbitro sia Paolo Valeri lo è ancora di più: 206 presenze in Serie A, 2 finali di Supercoppa Italia, due volte designato a dirigere il Derby d’Italia, VAR ai mondiali in Russia nel 2018 e oltre 40 presenze da Arbitro nelle competizioni internazionali. L’atmosfera domani sarà calda, anzi caldissima, ma questo caos storico lo avrebbe potuto gestire solo un arbitro romano, perché questa antica rivalità nasce da Roma e verrà gestita da Roma 2.
PAOK – AEK Atene: domenica ore 20:30 (ora locale).