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La rubrica “Debutti” ritorna. Puntata 9. La prima pagina oggi è dedicata al fischietto di Lorenzo Carucci, che lo scorso 7 maggio ha avuto modo di veder coronare un primo sogno, il debutto in Eccellenza nella sfida fra Sezze e Falasche Lavinio.

Ecco la sua intervista.

Come è stata l’emozione della designazione?
“L’emozione al momento della designazione non è stata eccessiva, si trattava di un obiettivo che avevo fin da inizio stagione e l’esperienza maturata gara dopo gara in promozione mi ha reso sempre più consapevole dei miei mezzi, quel momento l’ho perciò vissuto con la consapevolezza di chi sa che merita di trovarsi li. Diverso invece è stato il momento dell’ingresso in campo. Un bell’ambiente, un clima di festa, uno sguardo alla tribuna in cui sedevano parenti e amici, consapevoli ormai di quanto sangue bisogna sputare per avere diritto a quel momento di felicità, ecco, quegli istanti sono stati il vero premio stagionale”. 

Come hai vissuto la gara e che differenze hai trovato rispetto alla Promozione?
“La differenza con la categoria rispetto alla promozione l’ho notata nell’”agonismo propositivo” dei calciatori in campo. Spesso si parla di soglia del fallo nel nostro ambiente, ma questa è stata la prima gara in cui veramente ho avuto la possibilità di impostarne una. Credo quindi che l’esperienza che avrò modo di fare il prossimo anno in Eccellenza sarà il primo passo verso la costruzione di un mio IO arbitrale”.

I colleghi di Roma 2 ti hanno aiutato?
“I colleghi, non solo di Roma 2, sono la linfa di questo percorso. Lo spirito di corpo che si crea quando si condividono esperienze cosi belle e tortuose è unico, non lo trovi a scuola, all’università, a lavoro, solo lo sport ti regala certi legami e il nostro è lo sport più di squadra che esista. Non ci passiamo un pallone, ma ci trasmettiamo esperienza l’un l’altro”.

Come hai vissuto fino ad oggi questa esperienza con la divisa, per te che sei giovane?
“Quella divisa è parte di me in ogni contesto, faccio sempre un’esempio personale quando parlo dell’arbitraggio a chi non lo conosce. Nel mio caso ha completamente rivoluzionato il mio carattere, se a 13-14 anni risultavo ancora timido, timoroso, a 16 ero per certi versi più maturo e “sciolto” della media dei miei coetanei, questo perché anche solo il pensiero di gestire da solo 40 e passa persone (tra calciatori titolari, di riserva e dirigenti) a quell’età richiede coraggio. Come tutte le cose che faccio cerco il meglio da me stesso, in primis a livello atletico (“conditio sine qua non” dell’arbitraggio) e poi a livello di crescita tecnica, ma soprattutto comportamentale. Sono contento dei traguardi fin qui raggiunti, perché frutto di lavoro e sacrifici”.

Non è un punto di arrivo. Ambizioni e desideri da qui in poi?
“Assolutamente, non è un punto di arrivo, il prossimo anno si riparte dall’eccellenza, categoria che può soddisfare la mia fame di esperienza. Farò le mie partite con la consapevolezza di essere l’ultimo arrivato e di non aver fatto ancora nulla”. 

Dediche particolari e ringraziamenti?
“Questa stagione la dedico a mio Nonno Marcello, che mi ha lasciato in dicembre. In un certo senso il gioco del calcio me l’ha spiegato lui, a 7 anni, davanti alla tv, in una tiepida giornata primaverile. Grazie!”.

lorenzo carucci debutto in eccellenza



Ecco le scorse puntate della nuova rubrica:
DEBUTTI – Episodio 1 FABRIZIO PACELLA IV UFFICIALE IN SERIE B
DEBUTTI – Episodio 2 CRISTIANO ROSATI ASSISTENTE IN CAN D
DEBUTTI – Episodio 3 GENNARO MICHELE RUINO ARBITRO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 4 TOIA-FERRAIOLO-TENAGLIA DEBUTTANTI IN PRIMA CATEGORIA
DEBUTTI – Episodio 5 CARDARELLI IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 6 ISABELLA MASTRIPPOLITO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 7 DOBOSZ IN ECCELLENZA e GUARRACINO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 8 FOCUS SU MATTEO ESPOSITO
DEBUTTI – Episodio 9 LORENZO CARUCCI, SUA ECCELLENZA