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Interviste

LORENZO CARUCCI, SUA ECCELLENZA

La rubrica “Debutti” ritorna. Puntata 9. La prima pagina oggi è dedicata al fischietto di Lorenzo Carucci, che lo scorso 7 maggio ha avuto modo di veder coronare un primo sogno, il debutto in Eccellenza nella sfida fra Sezze e Falasche Lavinio.

Ecco la sua intervista.

Come è stata l’emozione della designazione?
“L’emozione al momento della designazione non è stata eccessiva, si trattava di un obiettivo che avevo fin da inizio stagione e l’esperienza maturata gara dopo gara in promozione mi ha reso sempre più consapevole dei miei mezzi, quel momento l’ho perciò vissuto con la consapevolezza di chi sa che merita di trovarsi li. Diverso invece è stato il momento dell’ingresso in campo. Un bell’ambiente, un clima di festa, uno sguardo alla tribuna in cui sedevano parenti e amici, consapevoli ormai di quanto sangue bisogna sputare per avere diritto a quel momento di felicità, ecco, quegli istanti sono stati il vero premio stagionale”. 

Come hai vissuto la gara e che differenze hai trovato rispetto alla Promozione?
“La differenza con la categoria rispetto alla promozione l’ho notata nell’”agonismo propositivo” dei calciatori in campo. Spesso si parla di soglia del fallo nel nostro ambiente, ma questa è stata la prima gara in cui veramente ho avuto la possibilità di impostarne una. Credo quindi che l’esperienza che avrò modo di fare il prossimo anno in Eccellenza sarà il primo passo verso la costruzione di un mio IO arbitrale”.

I colleghi di Roma 2 ti hanno aiutato?
“I colleghi, non solo di Roma 2, sono la linfa di questo percorso. Lo spirito di corpo che si crea quando si condividono esperienze cosi belle e tortuose è unico, non lo trovi a scuola, all’università, a lavoro, solo lo sport ti regala certi legami e il nostro è lo sport più di squadra che esista. Non ci passiamo un pallone, ma ci trasmettiamo esperienza l’un l’altro”.

Come hai vissuto fino ad oggi questa esperienza con la divisa, per te che sei giovane?
“Quella divisa è parte di me in ogni contesto, faccio sempre un’esempio personale quando parlo dell’arbitraggio a chi non lo conosce. Nel mio caso ha completamente rivoluzionato il mio carattere, se a 13-14 anni risultavo ancora timido, timoroso, a 16 ero per certi versi più maturo e “sciolto” della media dei miei coetanei, questo perché anche solo il pensiero di gestire da solo 40 e passa persone (tra calciatori titolari, di riserva e dirigenti) a quell’età richiede coraggio. Come tutte le cose che faccio cerco il meglio da me stesso, in primis a livello atletico (“conditio sine qua non” dell’arbitraggio) e poi a livello di crescita tecnica, ma soprattutto comportamentale. Sono contento dei traguardi fin qui raggiunti, perché frutto di lavoro e sacrifici”.

Non è un punto di arrivo. Ambizioni e desideri da qui in poi?
“Assolutamente, non è un punto di arrivo, il prossimo anno si riparte dall’eccellenza, categoria che può soddisfare la mia fame di esperienza. Farò le mie partite con la consapevolezza di essere l’ultimo arrivato e di non aver fatto ancora nulla”. 

Dediche particolari e ringraziamenti?
“Questa stagione la dedico a mio Nonno Marcello, che mi ha lasciato in dicembre. In un certo senso il gioco del calcio me l’ha spiegato lui, a 7 anni, davanti alla tv, in una tiepida giornata primaverile. Grazie!”.

lorenzo carucci debutto in eccellenza



Ecco le scorse puntate della nuova rubrica:
DEBUTTI – Episodio 1 FABRIZIO PACELLA IV UFFICIALE IN SERIE B
DEBUTTI – Episodio 2 CRISTIANO ROSATI ASSISTENTE IN CAN D
DEBUTTI – Episodio 3 GENNARO MICHELE RUINO ARBITRO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 4 TOIA-FERRAIOLO-TENAGLIA DEBUTTANTI IN PRIMA CATEGORIA
DEBUTTI – Episodio 5 CARDARELLI IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 6 ISABELLA MASTRIPPOLITO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 7 DOBOSZ IN ECCELLENZA e GUARRACINO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 8 FOCUS SU MATTEO ESPOSITO
DEBUTTI – Episodio 9 LORENZO CARUCCI, SUA ECCELLENZA

DEBUTTI, LA PRIMA IN PRIMA DI MATTEO ESPOSITO

Continua la rubrica “Debutti”. Siamo giunti alla punta 8 e il protagonista di oggi è Matteo Esposito, reduce dalla prima gara in Prima Categoria. Ecco l’intervista a lui realizzata dalla Redazione.

Come è stata l’emozione della designazione?
“L’emozione della designazione è stata positiva. Infatti ho provato: felicità, gioia, soddisfazione”. 

Come hai vissuto la gara e che differenze hai trovato dal punto di vista comportamentale in campo?
“All’inizio della gara, ho provato un po’ d’ansia da prestazione, però poi, dopo l’inizio della partita, mi sono tranquillizzato e concentrato lasciando da parte l’ansia. La differenza è stata che i calciatori erano più organizzati in ambito di protesta ed entrambi i capitani chiedevano molte spiegazioni dopo i miei fischi. La difficoltà, infatti, è stata quella di dover contenere tali proteste e di tranquillizzare e di farmi accettare dai leader di entrambe le squadre”.

Non è un punto di arrivo. Ambizioni e desideri da qui in avanti?
“La prima categoria che mi è stata designata, non è un punto di arrivo, ma di partenza: è fondamentale ed essenziale lavorare sia dal punto di vista tecnico, atletico che comportamentale. Infatti, come ci dicono anche in sezione, la prima categoria deve essere un passaggio fondamentale per le categorie successive. I miei desideri sono quelli di continuare a migliorare sia come arbitro sia come persona che può essere vista come figura d’esempio. Mentre la mia ambizione è quella di arbitrare partite sempre più importanti e fondamentali”.

Il lavoro in sezione che ti ha portato al debutto lo reputi fondamentale nel tuo cammino di crescita arbitrale e umano?
“Il lavoro in sezione è stato fondamentale per fare il debutto in prima categoria, perché la sezione è la palestra dell’arbitro nella quale ci si confronta e si cresce tutti insieme tramite dialogo e comunicazione. Importanti per me sono state le riunioni organizzate dai miei Organi Tecnici e dal presidente perché ci hanno aiutato a crescere sia dal punto di vista tecnico che mentale”.

Quanto i colleghi di Roma 2 ti hanno aiutato dal primo giorno ad oggi?
“I colleghi di Roma2 mi hanno aiutato tantissimo sin dal primo giorno. Ho conosciuto persone disposte ad aiutarmi soprattutto nei momenti in cui non credevo più in me stesso e mi hanno dato la forza per continuare, a metabolizzare e a riflettere sugli errori che commettevo in partita”.

matteo esposito


Ecco le scorse puntate della nuova rubrica:
DEBUTTI – Episodio 1 FABRIZIO PACELLA IV UFFICIALE IN SERIE B
DEBUTTI – Episodio 2 CRISTIANO ROSATI ASSISTENTE IN CAN D
DEBUTTI – Episodio 3 GENNARO MICHELE RUINO ARBITRO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 4 TOIA-FERRAIOLO-TENAGLIA DEBUTTANTI IN PRIMA CATEGORIA
DEBUTTI – Episodio 5 CARDARELLI IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 6 ISABELLA MASTRIPPOLITO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 7 DOBOSZ IN ECCELLENZA e GUARRACINO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 8 FOCUS SU MATTEO ESPOSITO

DEBUTTI, FESTA PER ANDREA DOBOSZ E DAVIDE GUARRACINO

Continuano gli esordi nei massimi campionati regionali di calcio a 11 per i nostri arbitri e assistenti. Questa volte ne evidenziamo due in un colpo solo: Andrea DOBOSZ, assistente, ha segnato il primo gettone in Eccellenza nella sfida fra W3 Maccarese e Indomita Pomezia. Con lui l’arbitro Vicalvi di Frosinone e l’assistente Matteo Panella di Ciampino.
In contemporanea debutto come arbitro in Promozione per Davide GUARRACINO, per la sfida fra FC Montenero e Morolo Calcio. Con lui il nostro Dario Cocciolo e l’assistente due Andrea Di Rollo di Cassino.

Come è stata l’emozione della designazione?
Andrea: “Scoprire la gara è stato un mix di emozioni, la sorpresa con la mail e leggere eccellenza ha avuto un impatto significativo, stupore poi cancellato da orgoglio e dalla soddisfazione”.
Davide: “Molto bella, me la aspettavo da tanto, ho lavorato sodo durante la stagione per raggiungere questo primo step. E’ stata una soddisfazione”.

Come hai vissuto la gara e che differenze hai trovato fra arbitrare da solo e con assistenti ufficiali?
Andrea: “Sono stato arbitro e l’ho fatto sempre da solo, mai in terna. Essere ora un assistente arbitrale e uscire in terna cambia molto. Il concetto di terna è la differenza, già dal momento in cui ti chiama l’arbitro, si crea empatia, poi c’è il briefing pre-gara, si deve instaurare un rapporto di fiducia tecnica e umana. Fare affidamento su due persone e loro due lo fanno su di te, è una grande opportunità che dà l’arbitraggio: non solo per l’ovvio aiuto in campo, ma per il confronto che si ha con ragazzi che ti segnano e ti lasciano qualcosa di positivo…il bagaglio tecnico si riempie, ma anche quello umano”.
Davide: “Prima della gara ero teso ed emozionato, poi una volta entrato in campo mi sono concentrato e ho dato tutto me stesso. Gli assistenti mi hanno dato una grossa mano e sapere di averli lì mi ha rasserenato e mi ha tolto non poche preoccupazioni”.

I colleghi di Roma 2 ti hanno aiutato?
Davide: “Moltissimo! Dopo la designazione ho avuto tanti messaggi di affetto e tanti messaggi di suggerimenti da ragazzi piu esperti o da chi ha esordito da poco”
Andrea: “Mentirei se non dicessi di sì. Tutti a Roma 2 mi hanno aiutato, tutti sempre disponibili e pronti a consigliarmi ed aiutarmi, dal Presidente Trombetta, ai vecchi Organi Tecnici, ai nuovi…per non parlare del polo di allenamento, qui si fa gruppo, si fa squadra, si creano amicizie, come con Maurizio, Leonardo, Federica, Giorgio, Cristiano, Irene, Lorenzo, tutti insomma…impiegherei ore solo per nominarli uno ad uno e ringraziarli per l’affetto e il supporto costante, sono sempre pronti ad aiutarmi quando ne avevo bisogno o per un confronto o per un consiglio”.

Per te che sei cresciuto con un arbitro e poi assistente di livello nazionale in casa, come hai vissuto questa esperienza?
Andrea: “Senz’altro papà è un valore aggiunto, fin dalle prime partite, è una risorsa alla quale non posso fare a meno perchè con la sua esperienza arbitrale può consigliarmi, può criticarmi in maniera costruttiva, specialmente ora che sono passato assistente ho usufruito molto dei suoi consigli, dei suoi pareri sugli episodi, mi fa crescere tanto”.

Come hai vissuto questa esperienza fino ad oggi, per te che sei giovanissimo?
Davide: “Ogni gara mi ha insegnato qualche cosa di diverso e di nuovo, mi ha fatto crescere sia come arbitro ma soprattutto come persona”.

Non è un punto di arrivo: ambizioni e desideri in questa parte finale di stagione?
Davide: “Continuare a divertirmi e fare esperienza facendo gare con gli assistenti ufficiali e, perchè no, sempre piu in promozione”.
Andrea: “Deve essere l’inizio di un trampolino, pronto ad avvicinarmi al bordo, saltare e…rifarlo ancora e ancora! L’esordio in sè è stata un’emozione bellissima, mi piacerebbe rifarne un’altra in stagione in Eccellenza, ma l’obiettivo sarà rendere questa categoria non più una sorpresa ma una normalità, per poi puntare a quello che sarà dopo”.



guarracino debutto promozione
andrea dobosz debutto eccellenza



Ecco le scorse puntate della nuova rubrica:
DEBUTTI – Episodio 1 FABRIZIO PACELLA IV UFFICIALE IN SERIE B
DEBUTTI – Episodio 2 CRISTIANO ROSATI ASSISTENTE IN CAN D
DEBUTTI – Episodio 3 GENNARO MICHELE RUINO ARBITRO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 4 TOIA-FERRAIOLO-TENAGLIA DEBUTTANTI IN PRIMA CATEGORIA
DEBUTTI – Episodio 5 CARDARELLI IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 6 ISABELLA MASTRIPPOLITO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 7 DOBOSZ IN ECCELLENZA e GUARRACINO IN PROMOZIONE

DEBUTTI, ISABELLA MASTRIPPOLITO PROTAGONISTA DELLA PUNTATA N. 6

La rubrica “Debutti” arriva alla puntata 6. Di nuovo il campionato di Promozione come scenario dell’evento, di nuovo una ragazza a farne parte. E’ la volta di Isabella Mastrippolito, ventiquattro anni, di origine abruzzese, cresciuta arbitralmente parlando nelle Sezioni di Lanciano (dove divenne arbitro nel 2014) e Chieti, dove poi ha mosso realmente i primi passi dalla stagione dopo.

Per lei domenica scorsa il debutto in Promozione, nel derby romano svoltosi al Bettini (zona Cinecittà, davanti la nostra vecchia Sezione), nella sfida fra la Polisportiva De Rossi e l’Atletico Lodigiani. Con lei i nostri colleghi assistenti Daniele Monaco e Roberto Curcio.

L’emozione della designazione la descrive così. “E’ stata tanto attesa, appena arrivata ero contentissima, tutto il lavoro fatto da inizio stagione e i sacrifici degli ultimi anni sono stati ripagati”.

Essere in terna era quindi una novità, le abbiamo chiesto quali differenze ha trovato con gli assistenti ufficiali piuttosto che gli assistenti di parte. “Ero molto in ansia, forse come giusto che sia quando c’è un debutto, ma sapevo che al fischio di inizio mi sarei scrollata di dosso le paure, ero certa che le ansie sarebbero andate via. Essere in terna è bellissimo, si vive la gara con altro spirito, ti senti che fai parte finalmente di una squadra. Senza assistenti ufficiali, beh sono complicate, perchè si è soli e bisogna fare attenzione a tutto. In terna fai affidamento ad altri due colleghi, non significa demandare, ma sai che sono lì con te e per te, io aiuto loro e loro aiutano me”.

Essere in terna con colleghi di Roma 2 sicuramente è stato un valore aggiunto. “Sì, decisamente. Daniele ha tanta esperienza, era la prima volta che ci uscivo insieme, è un uomo in gamba e sono stata subito in sintonia. Con Roberto ci ero uscito in una gara di Juniores Nazionale, è una persona solare e sorridente, questo aiuta anche a stemperare le paure. Entrambi li devo ringraziare per avermi accompagnato e datomi tranquillità, spensieratezza e tanta sicurezza”.

Essere cresciuta in Abruzzo, fra Lanciano e Chieti, non sarà di certo stato facile passare a Roma 2: nuova Sezione, nuovi colleghi, nuovo CRA. “A Lanciano ho solo fatto 4 gare dopo il corso, sono subito andata a Chieti, sono entrata da adolescente e sono cresciuta grazie anche al Presidente Gianluca Rutolo, un punto fermo della mia carriera. Qui a Roma 2 mi sono sentita subito a mio agio, il Presidente Domenico Trombetta si è dimostrato disponibile e gentile, così come tutti i Consiglieri e i ragazzi del Polo. Con loro si è creato un bel gruppo, non solo durante gli allenamenti, sono contenta che in tribuna c’erano ragazzi come Fabrizio Pacella, Giorgio Cardellini, Alessia Evangelista, Federica Pappacena ed Irene Ferraiolo, vederli lì sugli spalti mi ha riempito il cuore di gioia, sono stati un sostegno importante”.

Arrivare in Promozione però non è un punto di arrivo. “Sì, è un punto di partenza ovviamente. C’è tanto da fare e tanto da migliorare. Le ambizioni da qui a fine stagione sono quelle di fare più partite in terna possibile, maturare più esperienza e soprattutto il desiderio è quello di fare ogni partita al meglio”.

mastrippolito
MONACO MASTRIPPOLITO CURCIO
mastrippolito debutto promozione



Ecco le scorse puntate della nuova rubrica:
DEBUTTI – Episodio 1 FABRIZIO PACELLA IV UFFICIALE IN SERIE B
DEBUTTI – Episodio 2 CRISTIANO ROSATI ASSISTENTE IN CAN D
DEBUTTI – Episodio 3 GENNARO MICHELE RUINO ARBITRO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 4 TOIA-FERRAIOLO-TENAGLIA DEBUTTANTI IN PRIMA CATEGORIA
DEBUTTI – Episodio 5 CARDARELLI IN PROMOZIONE

DEBUTTI, CARDARELLI IN PROMOZIONE

Debutti, puntata 5.

Questa volta il protagonista è un altro giovane fischietto, Tommaso Cardarelli, debuttante in Promozione in qualità di Arbitro lo scorso 12 marzo al Trastevere Stadium fra il Grifone Gialloverde e il Nomentum.

Riviviamo con lui le emozioni dell’esordio.

Come è stata l’emozione della designazione?
“Decisamente forte. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato e quindi mi ero preparato anche psicologicamente. Eppure, ricevere e leggere la designazione ha avuto comunque un effetto molto grande: probabilmente perché ho finalmente saputo quando tutto ciò sarebbe accaduto. Mi sono sentito emozionato e molto motivato”.

Come hai vissuto la gara e che differenze hai trovato con le gare senza assistenti ufficiali?
“Ho approcciato la gara come ho sempre fatto anche nelle altre categorie, il più serenamente possibile. La presenza degli assistenti ufficiali è stata sicuramente d’aiuto anche da questo punto di vista. Chiaramente so di dover migliorare alcuni aspetti richiesti dalla categoria: tra questi proprio la collaborazione sul terreno di gioco con gli assistenti, ma in ogni caso mi sono accorto di quanto condividere momenti di questo genere con altri ragazzi o ragazze con la stessa passione sia gratificante e allo stesso tempo divertente”.

Essere in terna con un collega di Roma 2 ti ha aiutato?
“Assolutamente. Avere la possibilità di lavorare con un assistente così esperto della sezione come Matteo Ticani (già assistente CAN D, ndr) è stata una fortuna. Oltre ad esser stato impeccabile durante la gara, mi ha colpito la sua disponibilità e senza dubbio terrò a mente i suoi consigli pre e post gara, davvero preziosi”.

Non è un punto di arrivo. Ambizioni e desideri da qui a fine stagione?
“Il desiderio è sempre quello di divertirmi ancora tanto, fare esperienza con altre gare come questa e migliorare passo passo. Vorrei ringraziare la Sezione e gli Organi Tecnici per avermi dato questa possibilità, sta a me dimostrare di fare la seconda gara in Promozione quanto prima”.

cardarelli



Ecco le scorse puntate della nuova rubrica:
DEBUTTI – Episodio 1 FABRIZIO PACELLA IV UFFICIALE IN SERIE B
DEBUTTI – Episodio 2 CRISTIANO ROSATI ASSISTENTE IN CAN D
DEBUTTI – Episodio 3 GENNARO MICHELE RUINO ARBITRO IN PROMOZIONE
DEBUTTI – Episodio 4 TOIA-FERRAIOLO-TENAGLIA DEBUTTANTI IN PRIMA CATEGORIA

DEBUTTI, TRE RAGAZZI IN PRIMA CATEGORIA

“Debutti”, stagione 1, puntata 4.
Un po’ come nelle serie TV potremmo chiamarlo così questo articolo, che vede protagonisti ben tre ragazzi, giovani e rampanti, alla loro prima gara in Prima Categoria, entrando quindi in modo dirompente nel giro del Comitato Regionale Arbitri del Lazio. I ragazzi in vetrina oggi sono Irene Ferraiolo ventunenne di origine friulana e arbitro dal gennaio 2020, Dario Roberto Toia di anni 19 ed associato come Irene dallo stesso corso arbitri conclusosi poco prima della Pandemia, chiude Alessandro Tenaglia ventenne studente perugino ed associato dal gennaio 2021.

Per loro, rispettivamente, l’esordio è stato nelle sfide fra Lanuvio Campoleone e Trigoria il 05/03, nel nel derby romano fra Dinamo Roma e Pro Roma sempre il 05/03, a distanza di 7 giorni chiude Alessandro in Casal Bernocchi contro Lanuvio Campoleone il 12/03.

Di seguito le interviste realizzate ai ragazzi.

Domanda: “Come è stata l’emozione della designazione?”
Irene: “Se dico di esser rimasta sorpresa è dire poco, mai mi sarei aspettata una gara in Prima Categoria, l’esordio…non ci credevo”
Dario Roberto: “Emozione stupenda, sapevo degli sforzi fatti fino ad ora e che avrebbero portato ad un bel traguardo, ripagati da questa designazione che mi aspettavo fosse più in là. Quindi è stato bello doppiamente”.
Alessandro: “Ero in Università, leggendo la gara non ci credevo. Sapevo che lo avrei fatto a breve, grazie ad una spoilerata in Sezione, ma mai in quella domenica. L’emozione è stata simile ad un anno fa, quando lessi U16 alla mia sesta designazione, sembra uno scoglio insuperabile ma poi ci si abitua, si familiarizza con la categoria e si gestisce il tutto con un bagaglio alle spalle più carico”.

D: “Come hai vissuto la gara e che differenze hai trovato dal punto di vista comportamentale, dentro e fuori dal campo?”
I.: “Ho cercato di farmi trovare pronta, di prepararla al meglio. Ho sentito colleghi più esperti, nulla doveva essere lasciato al caso. Sono arrivata al campo determinata e concentrata, era la mia gara e ho pensato solo a quello. Due squadre, 11 calciatori, un pallone e un terreno di gioco, come ogni domenica, come ogni gara dovevo solo dare il meglio e fare il bene per il ruolo che avevo. Non ho trovato molte più difficoltà rispetto a gare di Seconda Categoria, ma man mano che sali di livello le proteste aumentano da fuori a dentro il campo, bisogna solo esser bravi a non farsi influenzare e non farsi buttare giù”.
D.R.: “Ammetto di essere stato teso per quasi tutta la gara, non volevo deludere le aspettative che avevo riposto in me stesso e verso gli altri. Ho trovato la gara più “accesa” rispetto alle ultime fatte in Seconda, sicuramente tecnicamente ho trovato squadre ben più preparate rispetto a quanto ho vissuto fino a quella domenica”.
A.: “Francamente ho avuto bisogno di capire un attimo quale fosse la modalità migliore di spostamento in campo. Non tanto che fosse estremamente diversa dalla Seconda Categoria. Mi rendo conto che il peso che ha l’aspetto comportamentale è marginalmente maggiore. Credo sia stato uno step di cui devo essere contento e mi sento fortunato. E’ stata anche un’occasione per mettere alla prova i miei strumenti, alcuni avranno funzionato bene, altri sono da affinare, altri da migliorare e costruirsi. Spero ce ne siano altre”.

D: “Non è un punto di arrivo. Quali sono però le ambizioni e i desideri da qui a fine stagione?”
I: “Assolutamente, non è un punto di arrivo, ma un piccolo tassello di un lungo percorso. Le ambizioni sono quelle di fare bene ogni domenica, in ogni gara che dirigo, sia una Seconda che un Allievi, imparando di volta in volta e continuando la mia strada dando sempre il 110%”.
D.R.: “La Prima Categoria non è un arrivo, è un transito dove spero di poter emergere e crescere come arbitro e levarmi soddisfazioni verso le categorie regionali maggiori. Le ambizioni che ho da qui a fine stagione sono solo quelle di migliorarmi giorno dopo giorno, sistemando gap e lacune su alcuni aspetti che magari un domani mi possano portare a fare prestazioni di spessore maggiore”.
A: “E’ per forza una partenza, è un percorso che è iniziato quasi per caso il mio, dato che provengo da una grande passione e ambizione nelle fila professionistiche della pallacanestro. Mi piace pensarla rimarcando delle parole dette da Gianluca Rocchi: “noi siamo un’azienda che offre un servizio, dobbiamo comportarci come tale“. Il desiderio quindi è offrire un servizio al Calcio al massimo dell’impegno e dedizione. Devo curare la arte atletica, tecnica e regolamentare, come tutti i percorsi devo seminare la strada affinchè io possa diventare abile e resiliente. So che le difficoltà arriveranno, sta a me affrontarle nel modo migliore per uscirne bene”.

D: “Chiudiamo con un pensiero alla Sezione. Il lavoro quasi oscuro che c’è dietro, con riunioni dedicate, incontri formativi e motivazionali, le reputi importanti e utili per farti già arrivare in Prima Categoria, insomma fondamentali nel tuo cammino di crescita arbitrale?”
I: “Un lavoro fondamentale, senza i preziosi consigli di chi mi ha formato e di chi frequenta il polo mai sarei arrivata in Prima. Tutti pronti a darmi una mano, ad ascoltarmi, a darmi un consiglio. In ogni riunione si impara qualcosa di nuovo per far meglio la domenica successiva. Dopo l’esame, mai avrei pensato di arrivare a distanza di tre anni a fare una gara in Prima Categoria. Dietro c’è passione, ma soprattutto lo devo alla Sezione, al Presidente, agli Organi Tecnici Sezionali, anche al mio ragazzo, tutti quanto mi supportano e mi danno consigli”.
D.R.: “Il lavoro in Sezione è capillare e certosino, è stato senza dubbio fondamentale e senza l’aiuto dei membri del Consiglio e dell’Organo Tecnico Sezionale non sarei qui a parlare del mio esordio in Prima. E’ sempre presente nei momenti migliori, ma soprattutto nei momenti difficili. Ne ho avuti per fortuna pochi, ma ci sono stati. Devo a loro senza dubbio questo traguardo”.
A: “Come dice il Presidente Trombetta, la Sezione è l’Alfa e l’Omega, mette le radici per questo cammino, più sono solide e più noi – come pianta – cresciamo dritti e robusti. Venendo da Perugia, non avendo mai potuto vivere la sezione di casa per via del Covid, qui a Roma 2 ho capito una cosa: qui si fa sul serio. Qui mi è stata data la possibilità di fare un allungo se vuoi correre, dandomi gli strumenti e i mezzi per fare quello sprint in più. Ad oggi se riesco ad essere presente dentro al rettangolo, lo devo a tutti i Componenti della Sezione che mi hanno coltivato e cresciuto in questi mesi”.

tenaglia alessandro
toia dario roberto
FERRAIOLO 1
ferraiolo 2


Le Emozioni della Prima da Internazionale – Giulia Tempestilli

Raccontare le proprie emozioni a parole non è mai un compito semplice, soprattutto di una prima volta.

Una prima volta ovviamente molto importante, quella della prima gara all’estero dopo la nomina ad assistente internazionale: lo scorso 23 Febbraio sono stata infatti designata per la gara del “Visit Malta Women’s Throphy” tra la nazionale di casa e la Svezia, con le colleghe Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno e Veronica Martinelli di Seregno.

Tempestilli Terna Internaizonale
Terna della Gara

Nonostante abbia avuto, prima di questa esperienza in terra maltese, l’opportunità di fare altre due gare all’estero, l’emozione di scendere in campo con il badge nuovo di zecca, finalmente mio dopo anni di sacrifici, è stata veramente impagabile.

 Un’emozione che è partita da lontano, dalla notizia della trasferta in primis e dall’arrivo delle nuove divise che avrei dovuto indossare. Ma quello che sempre mi emoziona più di ogni altra cosa, sono gli inni nazionali. Quel momento in cui tutte le calciatrici e lo staff si uniscono in un unico abbraccio, a sottolineare l’unità di un gruppo, cementati da aspettative e speranze, è la stessa sensazione che mi pervade e mi fa pensare a tutto il percorso fatto dai primi anni di arbitraggio, a quando ero ad un passo dal mollare e alla forza e determinazione che ci ho messo per arrivare fin qui.

Le esperienze all’estero poi ti arricchiscono sotto il profilo umano: conosci posti che non hai mai visto, entri in contatto con culture e tradizioni nuove e con persone che come te condividono la passione per lo sport più bello del mondo.

Giulia Tempestilli

Tempestilli entrata sul tdg
Giulia Tempestilli mentre si appresta ad entrare sul Terreno di Gioco

L’Allenamento degli Arbitri di Roma 2

Allenamenti OTS mascherina

E’ Attilio Arbia a raccontarci, durante questo fermo forzato causa pandemia, come si appresta un arbitro sezionale a tenersi in forma e farsi trovare pronto nel momento in cui verrà dichiarata la ripresa totale dell’attività sportiva. Non mancano le iniziative sezionali, per esempio gli allenamenti online tenuti da Fabrizio Pacella e soprattutto da Fiammetta Susanna, non mancano le iniziative degli organi tecnici in primis Luigi Galliano, il primo a rimettersi calzoncini e scarpe e iniziare sedute di allenamento, tracciando un programma che riporteremo nello specifico.

Ecco le parole di Attilio:

“In attesa di riprendere a respirare e calpestare l’erba e la terra dei campi di calcio provinciali e regionali, gli arbitri della sezione di Roma 2 si allenano costantemente per farsi trovare pronti quando ci sarà il tanto atteso ritorno al calcio giocato.
Può quindi capitare non di rado, passeggiando in un parco o in una villa della capitale, di imbattersi in piccoli gruppi di ragazzi che singolarmente o in compagnia si allenano con entusiasmo e determinazione, condividendo la stessa passione, l’arbitraggio.
E questo succede quotidianamente al parco di Tor Tre Teste dove Irene, Leonardo, Maurizio, Cristiano, Andrea, Giorgio, Lorenzo, Giulio e Federica si danno appuntamento nel pomeriggio per sfidarsi a “colpi” di km; ma anche a Villa De Sanctis dove cerco, con la mia inconfondibile fascetta in testa e k-way dell’AIA, di migliorare ogni volta i miei tempi.
L’importanza dell’attività fisica è un fattore che viene costantemente sottolineato da tutto il direttivo dell’Organo Tecnico Sezionale e in particolare dal coordinatore Luigi Galliano.

Allenamenti OTS solo
Allenamenti OTS solo2


Nelle ultime settimane è stato avviato un progetto “Salute e Atleticità Arbitri Roma 2” in cui si chiede a ciascun arbitro di raggiungere settimanalmente determinati obiettivi che vengono monitorati dal coordinatore OTS Luigi Galliano e dal referente atletico Fabrizio Pacella attraverso l’invio dei risultati di App specifiche utilizzate durante gli allenamenti.

Per ciascun arbitro l’obiettivo è duplice: da un lato mantenere alta la concentrazione e la preparazione atletica in vista dell’imminente (speriamo) ritorno in campo, dall’altro raggiungere le migliori performance per ambire a vincere le olimpiadi sezionali, iniziativa fortemente voluta dal Presidente Domenico Trombetta e da tutto il direttivo”.

Di seguito il file del programma “Salute e Atleticità” consultabile da tutti gli Associati:

Intervista alla Neo-Internazionale: Giulia Tempestilli

La sezione di Roma 2, dal 2019, sembra aver intrapreso un nuovo corso suggellato di successi, riscuotendo i frutti di un duro lavoro capillare durato per anni.

Da ultimo, nel 2021 la nomina a internazionale dell’associata Giulia Tempestilli, che ha così fregiato Roma 2 di un importante traguardo, quello di essere la sezione con più associati internazionali d’Italia.

Tempestilli 1

Giulia è arbitro da 2006, dopo 6 anni ha lasciato gli organici del CRA Lazio nel 2016 per approdare in Can D, battendo un altro record per la sezione, essendo la prima donna di Roma 2 ad arbitrare nel calcio in una categoria nazionale, arrivando poi a meno di 30 anni, nel 2019, ad essere un assistente arbitrale in organico della CAN C. Come lei stessa ci racconta tramite una piccola intervista, che leggerete nelle prossime righe, ha raggiunto grandi obiettivi tramite un lavoro meticoloso, costante e caparbio, e a queste doti si può attribuire il suo successo.

– Giulia, dove nasce il suo amore per il calcio:

Tutto è nato da mio papà. Domenica dopo domenica, stando con lui sul divano, ho cominciato ad appassionarmi a quel rettangolo verde. Ed è sempre opera sua il suggerimento di diventare arbitro, dopo che un infortunio mi aveva precluso la possibilità di continuare lo sport che praticavo in adolescenza, ossia la pallavolo. Non so se già allora, con il sesto senso tipico dei genitori, ci abbia visto lungo, ma ad oggi devo dire che è uno dei migliori consigli che mi abbia mai dato. Mia mamma all’inizio non fu entusiasta al 100% ma, vedendo l’orgoglio per quello che ho raggiunto fino ad ora, credo si sia convinta anche lei.

– Che emozioni hai provato quando hai saputo che saresti diventata internazionale?

L’emozione di leggere il proprio nome nella lista degli internazionali è indescrivibile. Anche con le due promozioni agli organici nazionali c’è stata commozione, ma mai come vedere tutto quello che hai sempre desiderato diventare realtà. In quei momenti pensi a tutti gli allenamenti, le partite, le scelte fatte per arrivare fino a quel momento. Ai momenti di sconforto e a come ne sono uscita, con carattere, determinazione e credendo sempre che c’era, e c’è, ancora tantissimo da poter dare a questa passione.